- Breve storia della moto e del Campionato Mondiale fino al 1960 -


Breve storia della moto e del Campionato Mondiale fino al 1960
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Le origini della motocicletta si confondono, s'intrecciano per poi dividersi con quelle dell'automobile e della bicicletta.
I costruttori dei prototipi auto, avendo a disposizione il motore, lasciarono le tre ruote per orientarsi alle quattro, mentre i pionieri dei "velocipedi con motore" abbandonarono le tre ruote per farne solo due.
A ideare qualcosa di molto particolare fu Bouton: mise un piccolo motore collegato direttamente sulla ruota anteriore attraverso la forcella che funge anche da manubrio; ma era sempre a tre ruote.

Il primo motociclo realizzato in Italia risale al 1893 e si deve attribuire al prof. Enrico De Bernardi, autore nel 1884, dopo un periodo ventennale di studio dei motori a gas, di un brevetto di un veicolo a tre ruote dotato di propulsore a benzina. Il motociclo De Bernardi era in realtà una bicicletta con pneumatici, spinta da un carrello motorizzato posteriore a ruota singola e motrice.

Da questa idea a dare l'impulso definitivo e a creare qualcosa di diverso furono due fratelli russi: i Werner.
Emigrati a Parigi appresero l'arte sia del motore che della bicicletta; costruirono un veicolo a due ruote, utilizzano l'idea di Bouton, ma abolirono posteriormente una ruota.

La loro idea funziono'. All'inizio molti ruzzoloni (come per la bicicletta) poi il cervello fece il suo dovere, imparo' ad equilibrare il corpo con impercettibili movimenti. Ne costruirono alcuni esemplari e li misero in commercio il 17 gennaio del 1898. E' Michele Werner a coniare la allusiva parola; abbandona il termine "biciclo a motore", e ritiene piu' corretto chiamarlo MOTO-CICLO, o meglio ancora MOTOCICLETTA al femminile, perche' ormai sta diventando "l'amante" piu' desiderata dagli uomini di ogni ceto sociale.

All'inizio del secolo il nuovo veicolo e' notevolmente diffuso. Si moltiplicano i modelli per opera dei francesi Rivierre, Fournier, De Dion, Rambaud, Gareau, Gillardot; dei tedeschi Hildebrand, Wolfmuller; non mancano gli italiani con Figini, Lazzati, Castellazzi, Rosselli, Edoardo Bianchi; infine gli inglesi con i due fratelli Goyan e Stevens, che fondano la nota AJS, iniziando la produzione in serie, ma anche la sfida con le moto del continente.

 

STORIA DELLE GARE DI MOTO

Le competizioni non mancarono. La prima uscita della motocicletta che si conosca, è la Parigi-Bordeaux del 1895 riservata indistintamente a tutti i veicoli a motore. Vi parteciparono insieme a tante stramberie motorizzate anche due veicoli che potevano essere definiti "motociclette", anche se non erano ancora tali.

La motocicletta diventò un veicolo per uomini "duri" come si può leggere in ciò che segue:"La motocicletta amava l'uomo selvatico, dotato di molta perizia, aspirava a essere cavalcata dall'ardimento, non desiderava altro che fondersi in un unico corpo col pilota. L'abbraccio della potenza del mezzo meccanico con l'agilità del pilota avvenne, creando la "selvaggia bellezza" della motocicletta fino al punto che, facendo riferimento ai mitici figli di re Issione, i seguaci delle due ruote presero il nome di Centauri".

Il giorno della grande popolarità della motocicletta arrivò nel 1903 con le grandi imprese sportive: la Parigi-Vienna, la Parigi-Madrid e la leggendaria sfida tra Francia e Inghilterra, in pista per affermare chi costruiva le migliori moto.
Scesero in gara su un circuito due potenti moto di 3000 cc. Vinsero i francesi a 86 km/h.

L'anno dopo nel 1904 in Francia nasce il Motocycle Club France e contemporaneamente la Federation International des Clubs Motocyclistes.

Molte gare internazionali coinvolsero nell'agonismo tutti gli amanti della motocicletta.

In Inghilterra non rimasero a guardare: il 28 maggio 1907 organizzarono all'Isola di Man la più grande manifestazione d'Europa (ancora oggi una classica): il Tourist Trophy.
Fu la spina dorsale dello sviluppo di tutto il motociclismo agonistico.

Non mancarono in Italia gli appassionati, ma soprattutto non mancarono i "maghi" dei motori.

A Milano nel 1911 si costituì il primo Moto Club d'Italia. Nel 1912 si organizzò il primo Campionato di Motociclismo. Nel 1913 la prima competizione di grande rilievo: l'Audax. Nello stesso anno Maffeis toccò i 116 km/h.

Nel 1914 venne avviata la preparazione del Raid Nord-Sud, una gara di velocità pura di grande impegno tecnico e organizzativo, ma la prima guerra mondiale ne impedì la realizzazione.

L'attività iniziò nuovamente nel 1919 con la nascita della Milano-Taranto; nel 1921 si diede il via al classico Circuito del Lario; nel 1922 nacque a Monza il Gran Premio delle Nazioni. Nel 1933 si costituì la Federazione Motociclistica Italiana.

In pochi anni l'Italia si rivelò stupefacente nel campo motoristico.

Intelligenza, passione e abilità di piloti e meccanici fecero decollare il motociclismo italiano ai vertici mondiali. I nomi delle motociclette e dei piloti italiani sulle strade e negli autodromi di tutto il mondo divennero leggendari, fino agli anni Settanta.

La GILERA nacque nel 1909, la BENELLI  nel 1911, la MOTO GUZZI nel 1921, segui poi la MORINI, la DUCATI, la LAVERDA, la GARELLI, la MOTOBI, la MONDIAL e molte altre ancora.

Un'altra azienda si distinse e dominò la scena mondiale nel secondo dopoguerra per molti anni: la AUGUSTA; per la costruzione e le strepitose vittorie della sua MV e per la costruzione delle poderose moto su licenza americana, le HARLEY-DAVIDSON.

Dai libri d'oro delle maggiori competizioni mondiali risulta evidente la superiorità delle marche italiane fino a un certo periodo.

Il Campionato Mondiale di Motociclismo iniziò per la prima volta nel 1949, con cinque classi: 125, 250, 350, 500, Sidecar. La Classe 50 cc. venne aggiunta solo nel 1962.

Nei primi 20 anni la superiorità delle marche italiane fu schiacciante: l'Italia vinse 46 titoli mondiali su 102, contro 15 della Germania, 12 della Gran Bretagna e 29 del Giappone. Quest'ultimo, apparso sulla scena solo nel 1961 con le medie cilindrate, poi cominciò a vincere su tutte le altre case motociclistiche. Oggi i nomi Honda, Yamaha, Suzuki e Kawasaki hanno fatto il giro del mondo e ad essi sono legati i successi dei migliori piloti di tutti i tempi.

Nella tabella che segue sono indicati i piloti Campioni del Mondo e le scuderie vincitrici dei Titoli Costruttori dal 1949 al 1960:

Anno Classe 125 Classe 250 Classe 350 Classe 500
1949  PAGANI - Mondial RUFFO - Guzzi FRITH - Velocette GRAHAM - Ajs
1950 RUFFO - Mondial AMBROSOLI - Benelli FOSTER - Velocette MASETTI - Norton
1951 UBBIALI - Mondial RUFFO - Guzzi DUKE - Norton DUKE - Norton
1952 SANDFORD - MV Agusta LORENZETTI - Guzzi DUKE - Norton MASETTI - Gilera
1953 HAAS - MV Agusta HAAS - Nsu ANDERSON - Guzzi DUKE - Gilera
1954 HALLAUS - Non assegn. HAAS - Non assegn. ANDERSON - Non assegn. DUKE - Non assegn.
1955 UBBIALI - MV Agusta MULLER - MV Agusta LOMAS - Guzzi DUKE - Gilera
1956 UBBIALI - MV Agusta UBBIALI - MV Agusta LOMAS - Guzzi SURTEES - MV Agusta
1957 PROVINI - Mondial SANDFORD - Mondial CAMPBELL - Gilera LIBERATI - Gilera
1958 UBBIALI - MV Agusta PROVINI - MV Agusta SURTEES - MV Agusta SURTEES - MV Agusta
1959 UBBIALI - MV Agusta UBBIALI - MV Agusta SURTEES - MV Agusta SURTEES - MV Agusta
1960 UBBIALI - MV Agusta UBBIALI - MV Agusta SURTEES - MV Agusta SURTEES - MV Agusta

Fonte: www.cronologia.it - Altri dati sui Campionati Mondiali di Motociclismo: it.wikipedia.org