- Dal tramonto all'alba, dall'alba al tramonto (Misano 2006) -


Dal tramonto all'alba,
dall'alba al tramonto

Una volta deciso che saremmo andati a Misano a vedere le prove del campionato Supertwins, io e Stefano Bonacina, presidente del Moto Guzzi Club Mandello che per semplicità chiameremo Pres, decidiamo di partire venerdi sera dopo il lavoro e fermarci a dormire da un amico in un agriturismo a Predappio Alta, sopra Forli, e recarci a Misano la mattina del sabato per le prove.

A causa del tempo incerto, decidiamo di scendere in macchina, anche perche’ in moto ci sarebbe stato poco divertimento, vista la tratta autostradale, il poco tempo e il fatto che avremmo viaggiato di notte.
Eccoci a venerdi, sento il Pres nel pomeriggio per gli ultimi dettagli, e poco prima di uscire dal lavoro chiamo Antonio del Mandello Racing per chiedergli se aveva bisogno di qualcosa, visto che stavamo per partire.

L’Anto mi dice di aver mandato un MMS al Pres con la foto di due segna fase che dovevamo portargli giu’, visto che avevano avuto dei problemi nelle prove nel pomeriggio.

Vado a casa, doccia, zaino, salto in macchina e mi avvio a casa del Pres.

Arrivo da lui che ormai sono le 19.00, mentre il sole sta calando, partiamo per Villasanta con destinazione casa di Samuele Sardi, altro componente del Mandello Racing. Chiamo Antonio e mi faccio dire dove sono i pezzi di cui avevano bisogno, carichiamo tutto in macchina e ci mettiamo in strada per Misano. Quindi, visto che bisognava esser giu’ il prima possibile per sistemare la moto, avviso il mio amico all’agriturismo che purtroppo non saremmo potuti passare da lui per la serata. Peccato: niente passatelli e cinghiale.

Acceleratore a tavoletta e la Twingo dell’assistenza al Mandello Racing Team sfreccia ad un max di 140 km/h lungo l’autostrada, cercando di fare il prima possibile e ripromettendomi che l’avrei portata da Scola al ritorno per fargli montare una cammes piu’ spinta, volano alleggerito e condotti valvole allargati. Unica tappa prevista: rustichella e scorta di birre per la nottata in un autogrill di Modena alle 22.30, poi di nuovo on the road verso la nostra meta.

Arriviamo all’uscita di Misano verso la mezzanotte, dove troviamo ad aspettarci il Sam e l’Antonio, fermi sul furgone in una piazzola. Ci affianchiamo e gli chiediamo quanto vogliono, risate e il Sam ci guarda e ci dice “We Bilot ghe’ de laura’, siete pronti alla nottata di lavoro per sistemare la moto per domani?”.

Subito rampiniamo col custode che non ci voleva far passare perche’ non avevamo il pass x la Twingo, scarichiamo e portiamo dentro il tutto a mano, con un sorrisino stampato in faccia e un bel Vaffa... sulla punta della lingua, pronto a uscire.

Arriviamo al tendone del Mandello Racing, ci rimbocchiamo le maniche e apriamo le birre, brindiamo e iniziamo a lavorare. Mentre Antonio tira giu’ la testa destra, io e il Sam vediamo di sostituire i segna fase levandoli dalla puleggia della cammes con l’ausilio di seghetto, scalpello, martello e un buona dose di bestemmie.

Il Pres continua a bere la sua birra, come noi del resto, e a scattare qualche foto per documentare la serata quando, ad un tratto verso l’una del mattino, si affaccia alla finestra della tenda un tipo che, richiamato dalle martellate, ci chiede se eravamo noi i responsabili del casino.

Il Sam, con l’albero a cammes in mano, annuisce e il tipo, ribattezzato “il Simpatia”, inizia con tono alto e aggressivo a dirci che dovevamo smetterla di fare casino perche’ lui doveva dormire visto che il giorno dopo aveva le prove del campionato ufficiale e doveva riposare, e che noi dovessimo far l’Amatoriale a lui non fregava niente.

Gentilmente, anche se avremmo dovuto rispondere a tono, il Sam spiega al tipo che stavamo sistemando la moto perche’ avevamo avuto un problema e doveva essere a posto per le prove della mattina.

Il Simpatia, non curante delle parole del Sam, insiste nel farci smettere di lavorare, procurando in noi una certa alterazione ed aumento della pressione corporea.

Mentre stavamo gia’ pensando al linciaggio, il Sam discuteva animatamente col tipo, io mi stavo gia’ accingendo allo smontaggio del cardano della MAS-12 per una nobile causa, il Pres con la bava alla bocca iniziava a grugnire e l’Anto ribadiva al Simpatia che eravamo in un paddock e non in un condominio, invitandolo ad andare a dormire in albergo, brandendo nelle mani un gambale della forcella Ohlins, prontamente smontata per l’occasione. Quest’ultimo di punto in bianco se ne va bestemmiando, ma torna da li a poco con il custode per cercare di farci smettere. Ricominciamo a discutere proponendogli che non avremmo piu’ martellato, pero’ avremmo continuato a lavorare. Ma i due non erano soddisfatti, si lamentavano che non potevamo far casino e se proprio dovevamo far rumore, saremmo dovuti uscire dal paddock. Smontiamo anche l’altro gambale.

Istantaneamente mi viene alla mente la scena del film di Fantozzi quando si martella un dito in campeggio dopo aver bendato il picchetto della tenda, e corre in cima alla collina per gridare.

Non ci restava altro che dar due martellate in testa al Simpatia e al custode, ma visto che siamo Guzzisti, e il nostro limite di sopportazione e’ elevato, scegliamo la via del dialogo, anche se questa ha rischiato di interrompersi quando ad un certo punto, poche tende più in la, qualcuno aveva acceso un 4 cilindri e stava sgasando. Puntualizziamo che anche il Jap sta facendo casino, ma il custode ci risponde che era fuori dal paddock, e non si e’ neppure degnato di andare a farlo smettere, continuando a fracassarci i maroni, finche’ dopo una ventina di minuti siamo riusciti non so come a levarceli dalle palle, senza l’ausilio di gambali, cardani o corpi contundenti simili.

Ricominciamo a lavorare cercando di fare meno casino, riuscendo dopo qualche ora a sistemare il tutto per le imminenti prove. Finita la birra, il Pres aveva preso possesso di una sedia e si era messo a ronfare, rischiando di risvegliare il tipo e ricominciare a litigare. Fortunatamente, cio’ non è accaduto.

Ad opera finita, l’orologio segnava le 4.00 e quasi albeggiava.

Esausti della giornata, il Sam e l’Anto decidono di tornare in albergo per riposare giusto quelle due/tre ore, mentre io e il Pres stendiamo materassino e sacco a pelo a fianco della MAS-12 e ci mettiamo a dormire.

Faccio per coricarmi, quando un rumore assordante mi fa pensare che avevamo lasciato acceso il compressore, ma mi sbagliavo: era il Pres che ronfava, impedendomi di prendere sonno. Solo all’alba delle 5.00, conscio che non avrebbe smesso e visto che il cardano era gia’ stato rimontato, decido di mettermi i tappi nelle orecchie e finalmente riesco ad addormentarmi.

Mi sveglio riposato come se avessi dormito dieci ore, mi alzo, sbaracco il mio giaciglio ed esco dalla tenda, il sole non c’e’ e fa’ pure freddo, accendo il cell e scopro che sono appena le 6.30. Maporcaputt... ero sveglio, non avevo sonno e dovevo tirar le 7.00 quando sarebbero arrivati il Sam e l’Anto.

Inizio a girare per i paddock per far passare il tempo, incappucciato e con gli occhiali da sole, passo dal box del Simpatia e mi viene voglia di pisciargli sul tendone, evito, proseguo il giro e trovo da chiacchierare con un tipo che aveva portato il figlio a correre con un KawaZ6r 600.

Passa il tempo e si sveglia anche il Pres, arrivano l’Anto e il Sam, ci prepariamo agli ultimi ritocchi della MAS. Mentre il Pres e’ preoccupato che il baretto per la colazione non e’ ancora aperto, arriva il pilota Mauro che, dopo aver parlato con gli altri sulla condizione della moto, si prepara per il suo lavoro.

Gli ultimi ritocchi e arrivano le 9.30, prima sessione di prove che vedono Guareschi girare in 1’42, l’MGS Verde del 1000% uscire per una rottura, e la MAS-12 finire in 1’48, segnato dal trasponder del pilota in quanto quello del circuito non aveva funzionato, non segnando alcun tempo.

Io e il Pres, dopo aver gioito con gli altri che il lavoro notturno aveva dato buoni frutti, e che il motore della MAS girava una bellezza, lasciamo il Mandello Racing nel summit dopo prove e andiamo a festeggiare con un bel panino al prosciutto.

Andiamo insieme a farci un giro per i paddock, soffermandoci dal Guaro per fargli i complimenti per Daytona e a far due balle con lui, constatando la semplicita’ del suo “box”.

Passiamo inoltre davanti al box del Simpatia e scopriamo che, prima di tutto non correva lui ma il figlio che avevano 2 R6 nuove di pacca pronto gara con la scritta sulle carene “CAVALLI VERI” e piene di sponsor ovunque, e dulcis in fundus che purtroppo il tipo era caduto, in quanto girava per il box con un braccio fasciato. A me e al Pres scappa un sorrisino malefico e con gran “tristezza” andiamo a comunicare agli altri il misfatto.

Le prove pomeridiane erano verso le 14.30. Cosi, dopo aver pranzato con una piada, ci rimettiamo al lavoro. Mentre il Pres e l’Anto preparano la carena attaccando tutti gli adesivi degli sponsor, laviamo la moto che si era imbrattata di olio sembra per causa di un blow-by che sfogava troppo (scopriamo invece dalla telemetria che non era olio, ma la bava dei cavalli imbizzarriti della MAS-12). Nel mentre che cercavamo un rimedio, arrivano Alberto, Mauro e Oscar per assistere alle prove del pomeriggio e documentare la grande presenza di Guzzoni nel Supertwins.

Purtroppo, nelle prove del pomeriggio la MAS peggiora il tempo a causa della taratura sbagliata delle sospensioni, e girando in 1.53 si qualifica solo al ventesimo posto mentre le due MGS, di Guareschi e Veghini, strappano un bel primo e secondo posto in griglia per la gara del giorno dopo, girando rispettivamente in 1’42.10 e 1’42.90.

Nel tardo pomeriggio, dopo aver salutato tutti e augurato in bocca al lupo ai nostri amici, io e il Pres ci rimettiamo in macchina, imbocchiamo l’autostrada in direzione nord e arriviamo a Mandello del Lario che il sole e’ tramontato di nuovo. Ci salutiamo e ci diamo appuntamento per l’indomani, visto che la domenica ci aspettava un’altra giornata Guzzista al porte aperte in riva al lago organizzato da Alis Agostini per far provare la gamma Guzzi 2006, ma di questo ve ne parlo un’altra volta.

MIR (Fabrizio)